I servizi di housing per i migranti: aspettative e incongruenze

Catherine Riachi & Hassan Javed (Center for the Study of Democracy, Sofia, Bulgaria)

I migranti di tutto il mondo arrivano in Europa per cercare una vita migliore da guerre civili e instabilità economiche e politiche, spesso percependo il continente come un faro di prosperità, salute e sicurezza. Tuttavia, le realtà abitative dei migranti non corrispondono ai loro ideali ottimistici. Rispetto ai cittadini dell’UE, i migranti sono esposti in modo sproporzionato a condizioni di vita scadenti – come muffa, sicurezza antincendio inadeguata e sovraffollamento – rischiando condizioni di sfruttamento nel mercato immobiliare con prezzi d’affitto troppo alti e sfratti improvvisi.

A causa di una combinazione di politiche governative di allocazione e di pressioni economiche, i migranti sono comunemente costretti a vivere in quartieri poco serviti, dove spesso mancano investimenti nelle infrastrutture pubbliche, nella sanità e nell’istruzione, e dove si registra un alto tasso di microcriminalità. Questi quartieri tendono a essere caratterizzati da una scarsa presenza di servizi di trasporto pubblico, da segregazione spaziale e da processi di ghettizzazione, che incidono pesantemente sull’accesso dei migranti alle opportunità sociali ed economiche e sul loro diritto di voto. Questo policy brief analizza come le condizioni abitative inadeguate determinino uno scollamento tra le aspettative dei migranti nei confronti dell’Europa e le loro esperienze vissute, e cosa si può fare al riguardo.

 

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